Orione il Cacciatore del cielo invernale, fra scienza e mitologia

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Tra le costellazioni invernali la vera protagonista a dominare il cielo serale è indubbiamente l’affascinante Orione.

Trovandosi a cavallo dell’equatore celeste, Orione è ben visibile da tutto il pianeta, ed è facilmente individuabile grazie alla sua famosa “cintura“, data dall’allineamento delle tre stelle che la compongono.

Facilmente riconoscibile, la costellazione più interessante dell’inverno è costituita dalla stella Betelgeuse, una stella supergigante rossa di notevoli dimensioni, posta in alto a destra del “Cacciatore” e monitorata da tempo dagli astronomi poiché, alla fine del suo ciclo vitale, potrebbe esplodere in supernova.

Betelgeuse è stata erroneamente nominata stella alfa di Orione, ma in realtà è Rigel la stella principale e più luminosa della costellazione.

Si tratta di una supergigante blu caldissima, collocata all’altezza del ginocchio sinistro della figura celeste.

Vi sono poi le tre stelle che compongono la cintura, AlnitakAlnilam Mintaka, nella cui prossimità sono presenti oggetti del cielo profondo come NCG 1990, la Nebulosa Fiamma e la Nebulosa Testa di Cavallo.

A sud dell‘asterismo della Cintura di Orione vi è la Nebulosa di Orione, un oggetto brillante già visibile ad occhio nudo se osservato da un luogo buio, ma che può regalare grandi soddisfazioni se osservato al telescopio.

Notte invernale del Nord, è intitolata cosi’ la foto splendida che mostra l’imponente costellazione di Orione e che è stata scelta dalla Nasa come Apod del 25 dicembre 2020. Credito di immagine: Adam Block

La Cintura di Orione è avvolta all’esterno dall’Anello di Barnard, un imponente anello di nebulosità che si stima disti 1600 anni luce dalla Terra e che abbia una dimensione di 300 anni luce in larghezza. Si tratta di un resto di supernova esplosa probabilmente circa 2 milioni di anni fa, ed è apprezzabile tramite telescopio o fotografia a lunga esposizione.

La Costellazione di Orione è oggetto di studio da parte degli astronomi poiché contiene il più famoso complesso nebuloso molecolare del cielo, in cui hanno origine importanti processi di formazione stellare.

Orione, con i suoi Cani da caccia, appare nel cielo accanto al Toro, con le Pleiadi, in uno spettacolo davvero impagabile.

La rossa Betelgeuse che compone la “spalla” di Orione, la luminosa Sirio del Cane Maggiore e la stella Procione del Cane Minore danno vita all‘asterismo del Triangolo Invernale, ben riconoscibile nel cielo.

Orion over the Central Bohemian Highlands Questa immagine, Apod Nasa del 18 febbraio 2020, riassume alla perfezione lo spettacolo generato dalla costellazione di Orione, con alla sua destra Sirio, la sua cintura circondata dall’Anello di Barnard e alla sinistra una porzione della costellazione del Toro con la rossa Aldebaran ben riconoscibile. Image Credit & Copyright: Vojtěch Bauer

Dal punto di vista mitologico sono diverse e affascinanti le leggende e le storie che circondano il Cacciatore Orione.

Una delle più appassionanti è quella che vuole Artemide innamorata di Orione, entrambi eccellenti tiratori con l’arco; ma la loro unione non era gradita ad Apollo, fratello di Artemide, che studiò un piano per disfarsi del Cacciatore.

Così mentre una sera Orione nuotava a pelo d’acqua, Apollo diede in mano ad Artemide l’arco invitandola a puntare la freccia in un punto poco visibile al largo;  scagliando la fatale freccia, Artemide colpí a morte Orione.

Disperata per aver ucciso il suo amato, le sue lacrime ebbero la pietà di Zeus, padre degli Dei, che trasformò Orione in una luminosa costellazione e lo collocò tra gli astri affinché la sua amata Artemide potesse contemplarlo ogni sera.

E anche noi possiamo contemplarlo, a cominciare da novembre quando sorge da sud-est e alla mezzanotte è ancora basso sull’orizzonte; raggiunge poi la massima altezza sull’orizzonte intorno alla metà di dicembre, quando sarà apprezzabile già verso la mezzanotte per poi mostrarsi nei mesi di gennaio e febbraio già alta sull’orizzonte prima della mezzanotte.

Nei mesi primaverili sarà difficile ammirare Orione poichè il Sole raggiungerà la costellazione che sarà sopra l’orizzonte in pieno giorno.


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